Qualità essenziali delle navi Le qualità essenziali di una nave sono: · la galleggiabilità La galleggiabilità si basa sul principio di Archimede' e sussiste soltanto se la nave è in grado di ricevere, dall'acqua in cui si trova parzialmente immersa, una spinta uguale al suo peso. L' impermeabilità è indispensabile per conservare la galleggiabilità. La robustezza è necessaria per evitare che la nave possa subire pericolose deformazioni o rotture a causa del suo stesso peso, dei carichi che trasporta e del moto ondoso dell'acqua in cui galleggia. Qualità nautiche delle navi In aggiunta alle qualità che abbiamo definito essenzialiuna nave possiede, in maggiore o minor misura, alcune caratteristiche che rivelano la sua attitudine a svolgere il servizio marittimo al quale viene destinata e che si chiamano qualità nautiche.
Per stabilità di una nave si intende, in generale, la facoltà di conservare la sua posizione di equilibrio. E poiché la posizione normale di equilibrio è quella di nave diritta, possiamo definire stabilità di una nave la sua attitudine a resistere alle forze che tendono a inclinarla e la capacità di raddrizzarsi spontaneamente quando cessa l'azione di queste. La dolcezza di oscillazione è caratteristica delle navi che oscillano lentamente quando si trovano in acque agitate. La velocità è una caratteristica di notevole importanza economico commerciale oltreché tecnico-nautica. Da essa dipendono infatti, non solo la possibilità di mantenere la nave sotto governo e condurla a destinazione ma anche la rapidità con cui possono realizzarsi i suoi spostamenti da un luogo all'altro, con conseguenze sensibili sulla convenienza del servizio svolto. La manovrabilità indica la prontezza con cui la nave risponde ai comandi che le vengono impartiti attraverso il timone. Una qualità strettamente collegata alla velocità, ma che dipende dalle condizioni di carico e dal criterio seguito nella sua sistemazione a bordo. La stabilità di rotta è caratteristica delle navi che tendono a mantenersi nella direzione loro assegnata, senza eccessivi interventi della persona addetta alla manovra del timone (timoniere). Lo scafo A = parte prodiera ---B = parte poppiera
a = ponte principale c = fondo
1 = paratia di collisione --- 6 = paratia del pressatrecce a = sentine a pozzetto b = sentine laterali
b = casse di zavorra di nave porta containers |
Le Ossature Le ossature sono formate da numerosissime verghe profilate, talvolta associate a lamiere che ne accrescono la resistenza, variamente disposte e di forma e dimensioni diverse a seconda della funzione che svolgono. Le parti che formano l'ossatura della nave sono le cosidette ossature del fondo, dei fianchi, dei ponti, della prua e della poppama, avendo presente la loro funzione e disposizione, potremo anche indicarle come ossature longitudinali, ossature trasversali, ossature verticali, rinforzi locali. Struttura longitudinale E' un tipo di struttura adottato sulla maggior parte delle navi moderne al di sopra dei 120/150 mt di lunghezza. Esso prevede una distribuzione pressocchè uniforme di rinforzi longitudinali del fasciame esterno associati a telai rinforzati disposti ogni 4 o 5 intervalli ordinari di ossatura (1 intervallo di ossatura si ha ogni 3/3.5 mt). Gli elementi principali restano: il paramezzale centrale, il paramezzale laterale, i correnti longitudinali ordinari di murata e le anguille dei ponti. Sulle grandi navi bulk carriers e sulle navi cisterna esistono paratie longitudinali di compartimentazione rinforzati dai correnti longitudinali e ciò conferisce allo scafo una maggior robustezza agli sforzi flessionali. Attualmente esistono scafi a doppio fasciame lamiera paramezzale lungo tutta la sezione trasversale. Lo scopo è quello di ottenere una struttura molto robusta e priva di elementi di discontinuità. Tra le navi a struttura longitudinale fanno eccezione le navi portacontainers le quali presentano caratteristiche di grandi aperture sul ponte per permettere l'imbarco dei contenitori. Tali aperture indeboliscono lo scafo soprattutto nei confronti della sollecitazione agli sforzi di torsione. Dal punto di vista strutturale tali navi presentano due paratie (casse laterali) tra il fasciame esterno e la paratia longitudinale principale, irrobustite da correnti longitudinali. La robustezza trasversale è assicurata da telai trasversali sistemati a distanza di alcuni metri. La struttura trasversale dello scafo è caratterizzata da elementi strutturali trasversali disposti in corrispondenza di ogni intervallo di ossatura, ciò per combattere sforzi dovuti alla pressione idrostatica sulle murate e sul fondo, al battente dinamico dovuto alle onde, ai pesi concentrati sul fondo o sulla coperta. I telai che compongono la struttura trasversale sono: madiere, costola e baglio. Per poter sopportare le sollecitazioni di flessione, le navi a struttura trasversale sono completate con il paramezzale centrale (corrente tra i madieri) e le anguille a sostegno dei ponti. La rigidezza trasversale è garantita oltre che dall'esistenza dei telai ordinari rinforzati, anche dalle paratie stagne trasversali di compartimentazione dello scafo. La struttura di tipo trasversale è adottata su navi non lunghe data l'esiguità degli sforzi di flessione. Struttura mista La struttura mista associa le caratteristiche della struttura longitudinale e trasversale: i ponti ed il fondo sono a struttura longitudinale (paramezzale centrale, paramezzale laterale, correnti di murata, anguille), mentre le murate sono rinforzate da strutture trasversali (costate ordinarie rinforzate). La sollecitazione longitudinale prevalente cui è sottoposto lo scafo è la flessione per cui dovremo costruire rinforzi longitudinali in quanto le strutture più sollecitate da questo sforzo (fondo e ponte) sono lontane dall'asse neutro, viceversa le strutture poste nella zona dell'asse neutro debbono sopperire alle forti compressioni sulla murata è quindi preferibile che esse sino disposte in senso trasversale. La struttura mista è caratteristica delle navi portarinfuse secche, dotate di casse alte (struttura longitudinale) e con il doppiofondo ed i fianchi a struttura trasversale (costate ordinarie rinforzate). Tipi di Chiglia a = chiglia massiccia Scafo a fondo senmplice a chiglia massiccia 1 = chiglia massiccia Scafo a fondo semplice a chiglia piatta Scafo con doppio fondo ( strurrura trasversale ) 1 = paramezzale centrale Ossature della parte prodiera del doppio fondo ( struttura trasversale )
1 = paramezzale centrale Fondo a struttura longitudinale
1 = paramezzale centrale Ossature del fianco ( scafo a struttura mista ) 1 = costola comune Ossature del fianco ( scafo a struttura longitudinale ) 1 = costola rinforzata Ossature del ponte ( scafo a struttura trasversale ) 1 = baglio Ossature del ponte ( scafo a struttura mista ) |
ELEMENTI GEOMETRICI DELLO SCAFO Lft = Lunghezza fuori tutto Ldc = linea di costruzione
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Sforzi Gli sforzi ai quali è assoggettata una nave sono principalmente 3 1 ) sforzi di flessione Sforzi di flessione, sono sollecitazioni longitudinali che dipendono dalla distribuzione del carico a bordo, sono frequenti nelle navi di lunghezza superiore ai 120 - 150 metri. |
Compartimentazione La compartimentazione di uno scafo è la suddivisione di esso in compartimenti stagni effettuata mediante paratie, ponti, copertini, doppi fondi ecc. Per meglio capire il metodo della compartimentazione definiamo il termine di Lunghezza allagabile. p = V (Volume) * d V = L (Lunghezza) * B (Largheza) quindi p = L * B * d da cui L = p / B * d (Lunghezza allagabile) La lunghezza allagabile effettiva poi dipende dal fattore di permeabilità r L' = L/r Il fattore di permeabilità è dato dalla presenza, nel compartimento, di oggetti che riducono il volume allagabile |
Bordo libero Il bordo libero è la distanza misurata verticalmente sul fianco a 1/2 Lunghezza, tra la linea di riferimento (determinata dall'intersezione della superficie superiore del fasciame del ponte di bordo libero con la superficie esterna del fasciame di murata) e l'orlo superiore della marca complementare relativa al tipo di navigazione.
Linee complementari Stabilito il valore del bordo libero estivo si procede alla determinazione delle altre marche di massima immersione: a) Bordo libero tropicale in acqua di mare (ET) b) Bordo libero in acqua dolce (AD) c) Bordo libero acqua dolce tropicale (ADT) d) Bordo libero invernale (I) e) Bordo libero invernale nord atlantico (INA) f) Bordo libero invernale nord atlantico legname (INAL) |